biomeccanico

Il Biomeccanico deve essere laureato?

Il ciclismo è molto più di una semplice pedalata. È un connubio perfetto tra resistenza, forza, tecnica e, soprattutto, biomeccanica. Dietro ogni pedalata efficace e performante c’è un intricato equilibrio tra il ciclista, la bicicletta e il movimento. È qui che entra in gioco il ruolo vitale del biomeccanico.

Si tratta di una tematica da tempo controversa e molto dibattuta. Al momento, la biomeccanica del ciclismo, intesa come scienza che studia la postura dei ciclisti sulla propria bici e dei movimenti del corpo umano sul mezzo, non è una pratica regolamentata, e quindi può essere eseguita da chiunque, dal Professore universitario in scienza dell’allenamento al meccanico di bici con passato da gregario, persino all’idraulico con l’hobby per le due ruote.

Tempo fa mi confrontai con Omar Gatti riguardo al fatto che il lavoro del biomeccanico (e anche del preparatore) dovesse essere regolamentato e riconosciuto. Ho scritto un articolo, prendendo spunto dal suo, che potete trovare su Bikeitalia.it

Il biomeccanico del ciclismo deve essere laureato?

Chi è il biomeccanico? Si potrebbe definire come l’architetto del movimento ciclistico. È colui che analizza e ottimizza l’interazione tra il corpo del ciclista e la sua bicicletta, con l’obiettivo di massimizzare l’efficienza e prevenire eventuali infortuni. Tuttavia, questo non è un lavoro per chiunque: la preparazione e la competenza richiedono una formazione accademica specifica.

Se vogliamo parlare di un primo posizionamento che avviene al momento del ritiro della bicicletta appena acquistata in un negozio, in modo da poter pedalare in modo grossolanamente corretto, allora no, non è necessaria una laurea. Se però si presentano casi di ciclisti con condizioni fisiche dolorose oppure patologie (per esempio ernie, protrusioni discali, infiammazioni tendinee, degenerazioni cartilaginee, eccetera eccetera) allora si che la laurea diventa una condizione necessaria.

Uno studio pubblicato da Miriah DahlquistMarie-Christine Leisz e Marsha Finkelstein nel 2015 riporta queste parole: “La probabilità di sviluppare patologie, infortuni da sovraccarico e dolori è più elevata nei ciclisti che si sono sottoposti a un bike fit. Ciò deriva dalla mancanza di standardizzazione, dall’impreparazione di chi esegue il posizionamento e dall’imposizione di posizioni aerodinamiche a discapito del comfort del ciclista”.

In seguito alla pandemia da Covid-19 si è registrato un aumento smisurato dell’utilizzo della bicicletta e di conseguenza, ovviamente, anche dei ciclisti. Questi ultimi sono soprattutto neofiti e ciclisti con poca esperienza, che li ha spesso portati a problematiche come i più classici formicolii, dolori, fino ad infiammazioni più disparate e sovraccarichi.

Spesso, chi è neofita, presenta questo tipo di caratteristiche:

  • L’esperienza nell’uso della bici è ridotta e non hanno intenzione di utilizzare la bici come mezzo per la competizione (infatti la maggior parte dei clienti che si rivolge ad un biomeccanico non ha intenzione di fare gare o granfondo, l’ho notato anche io tra i miei clienti)
  • La forma fisica (fitness) di partenza è bassa, spesso si sono approcciati alla bici per uscire da una patologia cronica o per accelerare un processo di dimagrimento e mi è capitato spesso presentassero patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.
  • La muscolatura e i tessuti “accessori” (tendini, legamenti, cartilagini) non sono assolutamente pronti a sopportare il carico delle uscite in bici e dell’allenamento, il mantenimento di una posizione troppo aggressiva o il semplice stress che il gesto ripetitivo della pedalata provoca alle strutture anatomiche.

Questo tipo di ciclisti non può essere posizionato in sella come un amatore evoluto o come un professionista che macina tanti km da una vita. Il problema si pone perché troppo spesso queste persone vengono “messe in bici” utilizzando dei software di aziende che sono tarati (in maniera standardizzata) su posizioni dedicate ad amatori o professionisti che però sono del tutto insostenibili per un neofita.

Una raccolta di studi scientifici sulla materia riporta che  “costringere in una posizione aggressiva un ciclista neofita comporta un aumento del consumo di ossigeno a parità di potenza sprigionata, un maggior accumulo di lattato e una variazione di 1.2 del Ph ematico, a parità di intensità, rispetto a una posizione più conservativa.” Quindi, se ne può dedurre una affaticamento generale molto più alto rispetto a quello che si avrebbe con una posizione più “comoda”.

In cosa dovrebbe essere laureato un biomeccanico?

I due corsi di laurea più in linea con l’attività del biomeccanico sono sicuramente quelli in scienze motorie e in fisioterapia. Addirittura, sarebbebiomeccanico

meglio se le due figure fossero presenti nello stesso momento, per offrire una valutazione a 360° dell’essere umano e della postura prima e del ciclista in seguito.

Ci sono altre lauree molto utili, come ingegneria biomedica o podologia, che offrono la possibilità di affinare le metodologie e gli ambiti di intervento.

Essere idraulico, avvocato, informatico, pizzaiolo non ti rende capace di svolgere la professione di biomeccanico, ti rende capace di svolgere la professione per cui sei preparato. Non ci sogneremmo mai di farci curare un dente da “uno che dice di essere un dentista anche se non è laureato”, dico bene?

Una frase che ho sentito molto spesso: “Ma un laureato non ha alcuna competenza effettiva nel ciclismo, la laurea non ti fornisce la giusta esperienza, non sai quello che stai facendo. Per mettere in sella i ciclisti bisogna aver corso da giovani, perché l’esperienza nel ciclismo non te la insegnano sui libri”. Bene, ma essere una bravo atleta non significa saper allenare bene altre persone, perchè avere talento e allenare sono due cose totalmente diverse.

“Qualunque idiota è in grado di far stancare un altro idiota, dicendo che lo sta allenando”.
Cit. Jury Verkoshansky

La laurea è il punto di partenza

Ci tengo a scrivere che il conseguimento di una laurea non è il punto di arrivo ma il punto di partenza per poter svolgere una determinata

professione. Chi intende svolgere la professione di biomeccanico dovrà specializzarsi nello studio del movimento umano, fare esperienza, imparare dai propri errori, tenersi aggiornato. Dovrà imparare a valutare la persona che ha di fronte, individuare un processo efficace e analizzare se il proprio lavoro ha avuto successo.

Chi non possiede una formazione accademica adeguata in Scienze Motorie o Fisioterapia e si improvvisa come biomeccanico nel mondo del ciclismo, potrebbe rivelarsi, teoricamente, incompetente e, ancor peggio, potenzialmente dannoso per i ciclisti.

Un professionista senza la giusta formazione potrebbe non avere la conoscenza anatomica approfondita necessaria per valutare correttamente la postura, l’ergonomia e il movimento del ciclista. Questo potrebbe portare a consigli inadeguati riguardo all’assetto della bicicletta, alla posizione del corpo o all’allenamento, causando problemi fisici o riducendo le prestazioni.

Applicare procedimenti standardizzati (magari anche gli stessi procedimenti da 30 anni) al corpo umano è un errore concettuale. E la laurea ti consente di acquisire le competenze necessarie per applicare questo ragionamento ed evitare di cadere nella trappola del “lo stesso per tutti”. Quindi la laurea è il prerequisito essenziale sul quale poi costruire la propria professionalità a 360°, spesso anche appoggiandosi a professionisti di altri settori per poter affrontare i problemi in modo multilaterale ed evitare gli atteggiamenti da “guru”.

Il consiglio più importante

Evitare professionisti senza la giusta formazione è cruciale per mantenere alti standard di qualità nell’ambito della biomeccanica ciclistica. Un consiglio? Quando si cerca assistenza per migliorare le proprie prestazioni o prevenire infortuni nel ciclismo, affidarsi a professionisti qualificati è la scelta più saggia e sicura.

Se oltre alla laurea, ai corsi post università, agli studi, ci mettiamo anche tanta esperienza vera nel ciclismo, allora siamo davvero a cavallo!

scopri di più

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *