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Stress meccanico del ginocchio, le 3 principali cause dei nostri infortuni

La patologia da stress meccanico nel ginocchio

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Andremo ad analizzare le principali patologie da stress meccanico nell’articolazione del ginocchio

L’articolazione del ginocchio è forse la più sollecitata durante il quotidiano e soprattutto nell’attività sportiva. La prevenzione è dunque fondamentale per scongiurare la patologia da stress meccanico.

Il ginocchio viene sottoposto fisiologicamente a stress meccanici di entità notevole nel quotidiano, questi vengono esasperati durante l’attività sportiva amatoriale e ancor di più in quella agonistica. Si genera così quella che viene definita patologia da sovraccarico funzionale. Tendiniti e borsiti della zampa d’oca, tendiniti quadricipitali, poplitee o rotulee, sindrome della bandelletta ileo tibiale e sindrome femoro rotulea fanno tutte parte di questa grande famiglia delle patologie da stress meccanico. I micro traumatismi Causate dal ripetersi nel tempo di uno stesso esercizio e di un periodico movimento funzionale, la patologia da micro traumatismi deriva dalla sommatoria di infiniti piccolissimi traumi (sul momento impercettibili per il nostro organismo)che si ripetono costantemente nel tempo. Tutte le componenti articolari possono risentire della patologia da sovraccarico, ovviamente secondo una scala di valori soglia differenti: le strutture tendinee sono le prime a risentirne e quindi le prime a manifestarsi con sintomatologia dolorosa. Il punto sicuramente più soggetto alla sintomatologia dolorosa è l’inserzione tendinea a livello osseo: la variazione tra una componente estendibile e la staticità dell’osso crea un accumulo di energia (alla quale viene sottoposto il tendine, e che poi viene smaltita lungo il suo decorso fino a sfociare nella componente muscolare) durante gli atti sportivi che portano alla patologia inserzionale. A seguire sono sicuramente esposte le cartilagini articolari e quelle meniscali, mentre da ultimo vengono coinvolte le componenti ossee. Nella patogenesi della patologia esistono cause (dirette responsabili del dolore) e concause (aggravanti la sintomatologia). Le cause dipendono essenzialmente dal gesto tecnico e dal tipo di esercizio svolto. Entrambi devono essere eseguiti e ripetuti in modo impeccabile, meglio se dopo consulto con un parere medico autorevole, per procedere con un costante ma graduale allenamento. Poiché si generi la patologia da micro traumatismi è infatti necessario che il carico di lavoro sia intenso e spesso associato a una ripetizione esagerata del gesto atletico. Queste due variabili, se eseguite in modo non corretto e senza il giusto inquadramento medico, ma soprattutto se protratte nel tempo, sono la principale causa della patologia da sovraccarico. Accanto a questo si associano le concause che si possono suddividere grossolanamente in intrinseche ed estrinseche. Le prime sono direttamente correlate alle caratteristiche dell’atleta, quindi: conformazione anatomica dell’arto e/o del rachide (deviazioni assiali in varo-valgo, deviazioni del rachide in scoliosi, iper lordosi o iper cifosi), dismetria degli arti, squilibri muscolari tra i gruppi dei flessori e quello degli estensori. Inoltre, possibilità di errore nella ripetizione del gesto atletico con squilibri meccanici all’interno dei vari compartimenti del ginocchio, la ricerca della massima prestazione atletica senza la cura nel giusto allenamento e nella corretta preparazione tecnica, la presenza di pregressi traumi a bassa o alta energia che possano aver modificato l’assetto meccanico dell’articolazione. Tutte cause associate all’insorgenza della sintomatologia dolorosa. E da ultimo, ma non meno importante, l’età del soggetto sulla quale va calibrato lo sforzo fisico. Le cause che invece si possono definire come estrinseche, quindi non dipendenti esclusivamente dall’atleta, riguardano principalmente un allenamento non corretto: carichi non bilanciati, errate periodizzazioni dell’esercizio, periodi di riposo non adeguati, attrezzatura non idonea e materiali o terreni non indicati al tipo di allenamento sono i principali responsabili.

Il sintomo principale che ne deriva è il dolore. Inizialmente a comparsa solo durante la prestazione atletica o negli intervalli di recupero, in seguito diviene sempre più presente fino a presentarsi anche in condizione di riposo. La sintomatologia deve condurre lo specialista a una corretta valutazione biomeccanica del ginocchio e quindi indirizzare il paziente verso il più adeguato iter diagnostico terapeutico. Il supporto degli studi di imaging deve essere ben calibrato in funzione della storia clinica dell’atleta, cercando di ritrovare il sospetto diagnostico nelle immagini dell’esame eseguito.

TENDINOPATIE DELLA ZAMPA D’OCA

Maggiormente diffusa tra gli sportivi, le donne e le persone che presentano un’obesità almeno di grado due, questa patologia interessa principalmente l’inserzione dei muscoli sartorio, semitendineo e gracile. La sede caratteristica della sintomatologia dolorosa è anatomicamente localizzata sul versante mediale della tibia a partenza dalla tuberosità tibiale anteriore. Un netto aumento di frequenza si osserva in tutti i pazienti che presentano un ginocchio valgo (incrementando lo stress e la tensione costante delle strutture interessate). Una concausa frequente può essere una lesione del legamento collaterale mediale con conseguente lassità del compartimento mediale e aumento degli stress meccanici per i tendini della zampa d’oca. Il dolore può essere acuto (immediatamente dopo attività sportiva) o cronico. La palpazione del segmento osseo e il decorso dei tendini fino alla loro inserzione garantisce una certa sicurezza nella diagnosi clinica. Approfondimenti radio ed ecografici possono aiutare nel confermare la diagnosi.

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BANDELLETTA ILEO-TIBIALE

Caratteristico il dolore laterale del ginocchio che è generato dallo stato infiammatorio della regione terminale della bandelletta ileo-tibiale. Generato da stress meccanici è il ripetuto sfregamento contro le componenti ossee il principale responsabile dello stato infiammatorio. Struttura fasciale che aiuta la stabilità in lateralità dell’arto inferiore, la bandelletta, scivola dietro il condilo per flessioni del ginocchio maggiori di 30° strofinando contro i capi ossei. Ripetuti e continui movimenti in flesso estensione possono generare un stato di infiammazione acuto o cronico.

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PLICA SINOVIALE

Descritte come i residui embrionali dei setti che dividevano la cavità articolare del ginocchio in tre compartimenti possono, se sottoposte a stress, generare dolore. La localizzazione più comune nonché la sede clinicamente più sintomatica è quella mediale (zona di maggior carico). Micro traumi ripetuti a livello dei condili spesso associati ad attività sportiva che implica ripetute flesso estensioni del ginocchio sono la causa principale dello stato infiammatorio della plica e quindi del suo ispessimento. La conseguenza è il dolore, fenomeni irritativi locali e, se lasciata cronicizzare, possibili erosioni della cartilagine dei condili. I sintomi possono essere confusi con quelli di una lesione meniscale, è per questo che l’analisi clinica supportata dai giusti esami strumentali può e deve portare a una corretta diagnosi. La soluzione della problematica può anche avvalersi di un approccio chirurgico mediante artroscopia.

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